
Il 2020 è stato un anno di importanti cambiamenti e di una forte crescita del rischio cyber. Come ha osservato di recente la Polizia Postale, presentando i risultati delle proprie attività di contrasto del cyber crime, i numeri dimostrano continue attività malevole e un’evoluzione delle minacce.

Il ricorso al Digitale nel mondo finanziario è sempre stato ampio e diversificato, e questo da un lato ha portato a grandi vantaggi, a una riduzione dei costi e contestualmente a nuove opportunità di business e di relazione con i clienti per banche e assicurazioni.

Perché il settore finanziario è così tanto esposto ai rischi cyber?
Come riporta un Report della società di consulenza Boston Consulting Group, la probabilità di incorrere in problematiche di cybersecurity è molto più alta nel mondo dei servizi finanziari:

La trasformazione dei modelli di lavoro, con il generale ricorso allo smart working a partire dall’inizio della pandemia da Covid-19, ha avuto conseguenze pesanti in termini di utilizzo di tecnologie digitali, e sta comportando un importante ripensamento delle priorità in termini di cybersecurity.

Negli ultimi anni è molto cresciuto il livello di preparazione delle aziende in tema di cybersecurity, la “Readiness” o preparazione per l’eventualità di un incidente di sicurezza. Secondo quanto riporta lo “Hiscox Cyber Readiness Report 2020”

Secondo un’indagine condotta da ANRA e Aon sullo Smart Working applicato durante l’emergenza pandemica, le problematiche relative a cyber security e data protection si sono rivelate impattanti solo per il 16% delle aziende italiane.

Quello di un Security Officer non è certo un compito facile di questi tempi: si potrebbe sintetizzare in breve, “allocare risorse scarse in risposta a minacce cyber crescenti”.
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